Chissà cosa avrebbe pensato il buon vecchio Socrate di questo imperativo troppo spesso dimenticato o forse non liberamente espresso se avesse vissuto nel 2021 durante una pandemia globale.
Chissà cosa avrebbe pensato il buon vecchio Socrate di questo imperativo troppo spesso dimenticato o forse non liberamente espresso se avesse vissuto nel 2021 durante una pandemia globale.
L’autoerotismo è quella cosa che si fa, ma non si dice e non ne abbiamo ancora davvero capito il motivo. Il mondo corre veloce eppure i retaggi culturali che accompagnano stagnanti questo naturale processo di esplorazione sono ancora forti e persistenti nella mente dei più.
Fantasie erotiche, masturbazione ed orgasmo rappresentano quei tabù di cui dobbiamo necessariamente liberarci per poter conoscere a fondo noi stessi e gli incontaminati spazi del piacere psicofisico, in questo momento vera e propria oasi di pace nell’arido deserto della “pandemic life” che siamo costretti, nostro malgrado, a vivere.
Ma come mai è così difficile parlarne con leggerezza?
Gli esperti sbandierano a gran voce gli innumerevoli benefici che si possono ottenere sia a livello fisico che mentale entrando in contatto con il proprio piacere, ma preferiamo ignorarli o piuttosto proviamo un certo senso di vergogna nell'aprirci al nostro io più intimo, fatto di quei pensieri e quelle fantasie che la cultura borghese e patriarcale ci hanno insegnato a relegare in un angolo buio e peccaminoso della nostra mente.
E’ arrivato il momento di dire la verità: le donne si masturbano. Fatevene una ragione.
Oggi, nel mondo in cui viviamo, siamo circondati da elementi che gli antichi edonisti avrebbero di sicuro apprezzato con “piacere”. Siti web che aiutano a stimolare ogni sorta di fantasia, podcast informativi che sviscerano con estrema naturalezza i più rigorosi tabù, account Instagram che promuovo sex toys di ogni forma e funzionalità, insomma l’internet è diventato un luogo sempre più fertile dove coltivare la propria pianta del piacere.
E allora why not?
Per lungo tempo ho avuto come la convinzione che un orgasmo ottenuto attraverso un sex toy non fosse, per così dire, eticamente corretto, ma mi sbagliavo. Oh sì che mi sbagliavo.
La mia è una generazione che vive in perenne conflitto tra ciò che la società si aspetta dal singolo individuo e quello che davvero si desidera conoscere, sperimentare e comprendere ovvero semplicemente se stessi e proprio per questo credo fermamente che iniziare a normalizzare il concetto di autoerotismo, parlandone in maniera onesta, potrebbe aiutare ad abbattere quelle inutili barriere culturali da sempre nemiche dell'autodeterminazione.
Non bisogna aver paura di imparare a conoscersi in maniera consapevole lasciando al di fuori insicurezze e blocchi mentali che portano alla disconnessione con il proprio corpo, ma imparare invece a godere della leggerezza di un momento in grado di stimolare ed appagare nel profondo senza alcun compromesso.
Questa non sarà una guida dettagliata sul “Know How”, ma semplicemente la testimonianza di chi crede nel “faccio da me “ e no, non se ne vergogna.
Per il resto basterà attingere a desideri e fantasie più o meno piccanti ed il gioco è fatto, ma attenzione a ciò che desiderate perché potrebbe "arrivare" e allora sarebbe veramente difficile tornare indietro.
[Roberta Iannacci]
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