CARO DIARIO #13


Ciao diario,
La fotografia mi ha permesso di posare lo sguardo su diverse persone, di spiare i loro angoli, le tensioni e le disponibilità.

 

Tra i soggetti ho sempre prediletto le donne.
Con la maggior parte di esse il confronto è dialogo, conoscenza, immagine.
Alle tante e diverse donne a cui ho rubato uno scatto ho chiesto di stendere le braccia in alto, un gesto che seppur tanto semplice, non riesce ad essere mai del tutto naturale.
Solo dopo un paio di prove e di ricerche di una posizione che non risulti goffa, arriva quel momento in cui si dimentica di essere davanti ad un obiettivo e quel movimento si palesa in tutta la sua credibilità e naturalezza.

 

Ciao diario,
la spiegazione credo che risieda nel fatto che siamo abituati alla pesantezza, troppo complici di una gravità che ci intorpidisce.
Difficilmente ci estendiamo verso l'alto, in senso verticale, in ascesa.

 

Rifletto su questo e sono sotto la doccia, il getto d'acqua spinge la mia pelle verso il basso.
Provo a resistere, alzo entrambe le braccia in alto e unisco le mani, in un gesto innaturale solo perché non quotidiano, che si rinnova e mi stupisce proprio come fosse sempre la prima volta.

 

Così mi esercito a tirare su le braccia e risvegliare i muscoli, mi alleno a resistere.



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