Caro diario,
La fretta e la frenesia sono nemiche spietate della serenità.
Per riconciliarmi con la mente ho bisogno di stendere il mio corpo, chiudere gli occhi ed accompagnare il respiro seguendo il suo movimento involontario.
Certe volte nella frenesia giornaliera viene meno la lucidità e tutti i pensieri si confondono.
Ho in mente ricordi di luoghi e situazioni che non sono sicura di aver vissuto nella realtà, forse in sogno, forse in un passato troppo remoto. Forse eccesso d'immaginazione.
Mentre eventi che ho vissuto realmente, per via della loro breve durata, mi chiedo se siano avvenuti davvero.
La mente è piena di nascondigli, di porte che possiamo lasciar aperte per far passare in po' di luce. Altre sbattono al ritmo fuoriso del vento che tira.
La vita vuole tempo per sciogliere i suoi nodi, ed è in questo tempo composto da minuti e lunghissime ore, che hai tutte le occasioni per smettere di crederci e di ricominciare ad avere fede.
Certe volte mi figuro la vita come una lunga nuotata. Bracciate energiche si alternano a soste per riprendere aria; nuotare e nuotare ancora per conquistate l'infinito sconosciuto che altro non ci regala che la magica sensazione della conquista.
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