Per questo nuovo anno non abbiamo pensato ad un articolo che possa considerarsi tale.
Noi volevamo semplicemente sentirci più vicini a voi, a noi, a chi ci legge e a chi continuerà a farlo. Abbiamo riflettuto tanto su come strutturarlo, su cosa sarebbe stato meglio ma, a conti fatti, quello che è venuto fuori è che avevamo una necessità: quella di sentirci parte di qualcosa.
Essere parte di qualcosa vuol dire essere consapevoli che da soli non c’è la possibilità di scoprirsi ma che lo si fa mettendo in circolo energia, corpi, sensazioni, amore; mescolare tutto e ricominciare.
La voglia di esistere l’abbiamo conosciuta all’inizio di un periodo molto particolare, a tratti distopico, posizionato in un tempo immobile e sospeso.
Ci siamo chiesti quanto avrebbe potuto farci stare bene questo progetto, che forse ci avrebbe distratti e portati oltre la distruzione di un presente che non vedeva futuro.
Ci siamo poi chiesti, cosa avremmo potuto fare, invece, per far star bene chi avevamo di fronte, per tutte le persone che sarebbero diventate il nostro pubblico. Abbiamo pensato che in questo momento sentivamo il bisogno, la voglia e la necessità di scrivere per sentirci meno soli, ma soprattutto, per ritrovarci nelle parole di qualcun altro.
Ed è per questo motivo che non vi lasciamo con qualcosa di costruito, ma con qualcosa di semplicemente sentito: qualcosa che esiste e resta, i nostri pensieri.
Se dovessi scegliere una parola per descrivere quest'anno appena trascorso utilizzerei di sicuro "tempo". Lungo, riflessivo, a tratti infinito, ma di sicuro a modo suo estremamente significativo.
Io che della frenesia e del moto perpetuo ne avevo fatto rifugio prezioso per scappare da chissà quale mancanza, mi sono ritrovata a fermarmi di colpo, a riflettere e ad adeguare un nuovo ritmo a quello fin troppo veloce dei miei pensieri.
Ci hanno obbligato ad allontanarci, a vivere una nuova solitudine in case che forse non ci appartengono più, ma è così che io forse ho imparato a comprendere il vero significato della condivisione. È stato difficile scalfire certe consapevolezze per far spazio a nuovi stimoli, percorsi, relazioni eppure non mi sono mai sentita più connessa di adesso. Qui ed ora. Alcuni vuoti non si riempiranno con l'arrivo del nuovo anno, ma il mio augurio per la me stessa del 2021 resta una costante: leggerezza, curiosità e meraviglia. Come dicono le mie amiche speciali, è dalle crepe che entra la luce e nonostante tutto, c'è sempre tempo per tornare a stupirsi anche solo di un timido sorriso.
A tutti i nuovi inizi e che possano essere in grado di sorprenderci.
La fine di un anno porta con sé da sempre tanti bilanci e a volte qualche rimpianto.
C’è chi tira le somme e chi trascorre la giornata a piangere sul latte versato. Per quanto mi riguarda quest’anno non farò nessuna delle due cose. Troppe le emozioni che questo 2020 mi ha regalato, tante le cose che andrebbero messe nel bilancio e si sa, il 31 non c’è mai tempo per fare tutto. Dovremmo maledire quanto accaduto, sfogare la nostra rabbia per tutto quello che ci è stato tolto, per il dolore subito…eppure non è questo quello che sento di fare.
Le giornate trascorse in casa, le serate passate a fissare il soffitto: tutto è servito a rielaborare la quotidianità e a formulare nuovi pensieri e riflessioni sulla nostra vita. Il 2020 è stato un anno che ci ha messi a dura prova ma allo stesso tempo ci ha illuminato sugli affetti veri, quelli che sono rimasti nonostante tutto, quelli che ci sono stati quando tutto ci sembrava perso. Abbiamo trovato il sole lì dove c’era la tempesta e ognuno di noi ha sicuramente qualcuno da ringraziare. Ho trovato due nuove famiglie, che mi hanno dato amore, affetto, motivazioni. Tutto. Ho trovato colleghi, amici, complici. Ho imparato che si può lavorare con il sorriso sulle labbra, che si può imparare senza rimproveri, che se indossi le scarpe di chi ti circonda puoi andare lontano e percorrere il sentiero più bello che tu abbia mai visto. Mossa dall’entusiasmo e dall’energia positiva che mi circondava ho iniziato a costruire anche la mia nuova famiglia, fatta dalle persone che amo e che con me condivideranno dei momenti importanti che segnano nuovi inizi. Vorrei davvero farvi leggere ciò che tutti si aspettano che io scriva ma stavolta non sarà così. Ho imparato che il segreto per una vita ricca sta nell’avere più inizi che fini.
Che sia questo un nuovo inizio per tutti noi!
Ti aspetto.
Non ho mai pensato di aspettare qualcuno o qualcosa, ho sempre pensato di aspettarmi tutto per non essere trovata mancante, sempre pronta.
Invece no, quest’anno è stato diverso, è stato troppo, è stato tutto.
Non ho mai vissuto il nuovo anno come la fine di una fine e l’inizio dell’inizio, non ci ho mai fatto caso, mi ci sono ritrovata nell’anno dopo da un secondo all’altro.
Invece oggi, per la prima volta nella mia vita: ti aspetto.
Un verbo pieno di desiderio, pieno di essenza, che bello quando te lo dicono, ti fanno sentire importante.
Ebbene sì, caro nuovo anno, ti desideriamo tutti in qualunque modo, in qualunque essenza, ti vogliamo e basta, vogliamo semplicemente ripartire da qualunque piano, ma desideriamo farlo.
Nuovo anno, ti aspetto!
[Italianismi]
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