Quanto pesa il valore di un ricordo? Le cartoline.




"Ho ricominciato a comprare cartoline per te, per quando ti vedrò, per raccontarti meglio le cose che vedono i miei occhi."


Il tempo sospeso in un mondo che va veloce come il peso variabile delle emozioni che abbiamo reso digitali, fugace come un ricordo della durata di ventiquattr'ore.

Dove è finito il romanticismo di un francobollo attaccato ad un cartoncino in grado di raccontare più di quanto le parole stesse non sappiano fare?

Sono sempre stata affascinata dalle cartoline, ne conservo molte ed ognuna di loro mi riporta ogni volta in luogo diverso. A me piace chiamarle storie.

Paesaggi, opere d'arte, sagome astratte, tacite promesse con la volontà di esserci e poi alla fine esserci per davvero.

Il passato che ritorna e sa farlo nel modo più semplice, strappando un sorriso e a volte qualche lacrima solitaria, senza pretesa alcuna in un giorno come tanti.

Il bello delle cartoline.

La prima fu spedita nella seconda metà dell'Ottocento, ideata per semplificare le comunicazioni e ridurne i costi, ma come poteva una scrittura privata divenire alla mercé di un qualche indomito curioso? Impensabile.

Eppure il fascino semplice e diretto di questi "ritagli" scansonati e fiduciosi è diventato ben presto assai popolare attraversando i continenti in tempi più o meno lunghi, a seconda del tipo di francobollo scelto. D'altronde non bisogna mica metter fretta alle emozioni, no?

Diciamoci la verità, chi di voi non si è mai soffermato in qualche anonimo shop di souvenir alla ricerca di quella perfetta da inviare alla nonna iperprotettiva, al grande amore di turno che poi così grande non è mai stato, all'amica lontana e trepidante d'attesa?

Quante ore passate in un museo alle ricerca della più speciale e significativa. E quella che invece t'ha colpito d'improvviso senza indugiare nemmeno per un istante? C'erano dei palloncini ed una promessa, la nostra, te lo ricordi?

Il tempo che abbiamo, quello che ci manca, quello che possiamo conservare. E' sempre una questione di tempo, specialmente con le cartoline.

Sono come i pezzi di un puzzle, vanno scelte e conservate per farle combaciare al momento opportuno. Ci vuole costanza ed un pizzico di coraggio.

Fermarsi implica porsi delle domande, fare delle considerazioni, guardare e guardarsi per davvero.

Spedire una cartolina vuol dire "ho pensato a te" ed ogni volta guardandola hai la sensazione di essere vicino a quella persona, mantenendone vivo il ricordo, tuo, mio, nostro, per sempre.

Quanto pesa il valore di un ricordo? Qualche grammo o poco più.

E allora proviamoci, compriamo una cartolina, prendiamo una penna e scriviamoci su.

Poche righe, un francobollo ed il potere magico di qualcosa che rimarrà per sempre così.


Per te.


[Roberta Iannacci]



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