S-valentiniamoci!: riflessioni su San Valentino e amore romantico


«Il vero amore è quando non puoi vivere senza qualcuno e preferiresti morire che stargli lontano e tutto il mondo diventa buio e ti importa solo della persona di fronte a te». Sono le parole con cui il personaggio di Rue della serie tv Euphoria -la cui seconda attesissima stagione ha debuttato in Italia il 17 gennaio su HBO- descrive l’amore romantico, quel sentimento tanto osannato a cui si dedicano poesie, canzoni e tormenti e che viene celebrato nei Paesi “occidentali” [1] il 14 febbraio, nel giorno di San Valentino.
Le ipotesi sulle radici della festa di San Valentino sono molteplici. Tra le più antiche e accreditate vi è quella secondo la quale la festa derivi dai lupercalia, antichi riti pagani dell’Antica Roma dedicati al dio della fertilità Luperco. Una delle pratiche più cruente dei lupercalia erano le fustigazioni a cui le donne si sottoponevano per le strade, inflitte loro da uomini nudi per mezzo di fascine di rami tenute insieme da spaghi. Anche le donne incinte si sottoponevano al rituale, convinte che avrebbe giovato al parto. Fu papa Gelasio I nel 496 a bandire i lupercalia e a cristianizzare la festività, sostituendola con una celebrazione dedicata all’amore romantico finalizzato alla riproduzione, mantenendo l’auspicio di fertilità dei lupercalia e associandola a San Valentino. L’identità del santo è tuttora piuttosto incerta, essendoci diversi santi di nome Valentino. [2]

Quando parliamo di amore romantico solitamente parliamo di quel sentimento di intenso piacere derivante dall’attrazione nei confronti di un’altra persona. Ma non solo. Come possiamo chiaramente evincere dalle parole del personaggio di Rue citate in apertura, l’amore romantico normalizza un sentimento tossico che è frutto di una costruzione culturale. Non è vero che non si può vivere senza la persona che diciamo di amare, è vero invece che si può vivere -bene- insieme ad altre persone se amiamo prima noi stessз. Amore non è voler morire piuttosto che stare lontano dalla persona che diciamo di amare, ma è vivere bene innanzitutto da solз e lasciare all’altra persona gli spazi per godere della solitudine a sua volta. [3] E se «il mondo diventa buio e ti importa solo della persona di fronte a te» (Rue), la soluzione al problema può essere cominciare un percorso di psicoterapia, e non rendere l’altra persona la totalità del nostro mondo. Perché questo non è amore, ma dipendenza affettiva (che ci hanno abituatз a scambiare per amore). [4]
Ancora oggi nel giorno di San Valentino viene celebrata un’idea di amore che è, di fatto, strettamente legata alla religione cristiano-cattolica, che spaccia per unico e universale un tipo di relazione che è, in realtà, prettamente eteronormativa. [5] La ricerca costante dell’amore romantico viene costruita culturalmente come un obiettivo obbligatorio nella vita di tuttз, che trova la sua più alta espressione nella vita di coppia e nel matrimonio eterosessuale. Il 14 febbraio è costruito come il giorno in cui si deve amare -per forza- un’altra persona -una sola-, a scapito di qualsiasi altro tipo di amore o affettività.
S-valentiniamoci! Cominciamo a includere amicз, scopamicз, relazioni poliamorose, coinquilinз nella nostra festa dell’amore. [6] Perché l’amore non è limitante ed escludente, non chiude e non chiede di essere più importante di qualsiasi altra cosa. E, sopra ogni cosa, a partire da questo San Valentino regaliamoci di amare la persona più importante del mondo: noi stessз.


[Luisa La Gioia]

 

[1] Virgoletto il termine in quanto le nozioni di “Occidente” e “Oriente” sono un costrutto culturale. Di fatto, non esistono dei Paesi occidentali o orientali di per sé.
[2] Fonti: https://www.focus.it/cultura/storia/san-valentino-storia.
[3] Tengo a sottolineare, qui, che con «solз» e «solitudine» mi riferisco all’accezione positiva di “stare in compagnia di se stessз”, piuttosto che all’accezione negativa di “soffrire per la mancanza di qualcunə”.
[4] Se stai vivendo momenti di difficoltà, di seguito il link al sito web di Rizoma, uno spazio sicuro dove troverai psicologə professionistə -nonché persone speciali- che possono aiutarti: https://www.rizomapsicologia.it/.
[5] L’eteronormatività è quella convinzione sociale secondo la quale tutte le persone sono eterosessuali e\o cisgender.
[6] Per approfondire, link alla rivoluzionaria fanzine del SomMovimento NazioAnale: https://smaschieramenti.noblogs.org/files/2016/02/valentino2016.pdf.



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